GIOVANNI RECORDATI, I Volti dell'Industria
Silvia Vernotico
Quando nel 1920 Silvio Recordati scomparve, il primogenito Giovanni, era pronto a raccoglierne l’eredità scientifica e morale lasciata dal padre. Suoi punti di riferimento erano le figure dei grandi imprenditori che in Italia avevano fondato le prime industrie di farmaci: a Torino, Giovanni Battista Schiapparelli nel 1824; a Milano, Carlo Erba nel 1859, Lodovico Zambeletti nel 1866 e Roberto Giorgio Lepetit nel 1868.
Si ispirava anche ai giganti della farmaceutica europea: Friedrich Bayer e Ernst Schering, fondatori in Germania nel 1863 e nel 1890 delle omonime industrie, Alexander Clavel e Fritz Hoffmann, che rispettivamente nel 1884 e nel 1896 avevano dato avvio in Svizzera alla Ciba e alla Hoffmann-La Roche, solo per citare i principali.
Forte della sua accurata preparazione scientifica Giovanni Recordati incominciò ad abbandonare durante le ore della giornata il banco di vendita per rifugiarsi, appena gli era possibile, in un minuscolo laboratorio installato nel retrobottega e migliorare la composizione chimica dei prodotti già noti.
Ben presto, né questa limitata produzione né il piccolo retrobottega furono sufficienti per realizzare ciò che aveva in mente.
Nel 1926 affiancò alla farmacia il Laboratorio farmaceutico reggiano, inaugurato ufficialmente il 1° maggio di quello stesso anno, dove iniziò la produzione delle prime vere specialità medicinali: l’Antispasmina colica, il Sedomensolo e le Supposte Fest. Le pillole di Antispasmina colica che Recordati realizzava nel suo laboratorio diventarono una sorta di piccola panacea alla quale nessuno sapeva rinunciare.
La linea enterica si completava con le Supposte Fest per emorroidi e spasmi anali, mentre per i dolori mestruali e le coliche uterine femminili vi erano le pillole di Sedomensolo. 1936, era ormai tempo di fare il salto nel mondo dell’industria dei grandi volumi. La ricerca divenne un fattore centrale dell’azienda.
La ricerca farmacologica era fattore di originalità scientifica, mentre l’informazione medica era segno di originalità intellettuale. Recordati fu tra i primi a cogliere l’importanza di una capillare rete di distribuzione e penetrazione dell’informazione sulle specialità medicinali su tutto il territorio nazionale, facendosi anche carico di una qualificata attività editoriale per medici e farmacisti.
Per le crescenti patologie cardiache nacquero così, a base di aminofillina, il Tefamin (1935), per l’angina pectoris, e il Tefaminal (1937), per gli attacchi acuti di cuore. Nel 1937, iniziò la produzione sintetica di una nuova specialità, la Sindramina. E poi ancora il Fenara, la Simpamina, la Dintoina fino all’Insulina Recordati, un farmaco fondamentale per il diabete mellito.
Superate le difficoltà del dopoguerra, agli inizi degli anni Cinquanta bisognava trasferirsi a Milano, per essere ancora più competitiva a livello nazionale.
Giovanni lo aveva capito ma non riuscì a vedere il suo sogno realizzarsi perché la morte lo colse nella sua Correggio il 18 giugno 1952. Arrigo, il suo primogenito, avrebbe coronato, più tardi, il sogno del padre.