Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

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Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin, biochimica e cristallografa britannica, pioniera nella tecnica di diffrazione dei raggi X, membro della Royal Society, vincitrice del premio Nobel per la chimica nel 1964, «per la determinazione delle strutture di importanti sostanze biochimiche tramite l'uso di tecniche legate ai raggi X», fu la prima a determinare la struttura microscopica e tridimensionale delle biomolecole quali il colesterolo (1937), la penicillina (1945), la vitamina B12 (1954), l'insulina (1969), la lattoglobulina, la ferritina e il virus del mosaico del tabacco.

le sue ricerche, possibili grazie all'utilizzo della cristallografia a raggi X, un’arte praticata da pochi sul finire degli anni Venti, gli anni in cui comincia a far ricerca, hanno permesso di scoprire quali sono i meccanismi che regolano il funzionamento di molte sostanze organiche, portando allo sviluppo di importanti applicazioni in ambito biochimico e medico. Grazie all’individuazione della struttura della penicillina, ad esempio, è stato possibile sintetizzare altri antibiotici per la cura delle malattie infettive.

_"Il mio primo incontro con la diffrazione dei raggi X nei cristalli è avvenuto nelle pagine di un libro di scuola del 1925"_ere un punto focale per gli sviluppatori di farmaci. Circa il 41% dei nuovi farmaci approvati nel 2017 appartengono alla categoria di "farmaci orfani", per cui è stato possibile concedere l'accesso a trattamenti per quelle malattie che colpiscono meno di 1 abitante su 2000. Kymriah e Yescarta, le prime due terapie di cellule T (cellula antigene) recettore dell'antigene (CAR) e Luxturna, la prima terapia genica approvata per una condizione genetica. Un anno "storico", come è stato definito dalla stessa agenzia, è stato un anno proficuo e intenso per l'industria farmaceutica., le GMP Europee definiscono il processo “Product Quality Review” (PQR) anziché “Annual Product Review”, indicando che la periodicità è “normalmente annuale”. Questa distinzione permette una certa flessibilità nella periodicità per quei prodotti per i quali il numero di lotti rilasciati in un anno è così basso da non essere significativo per una revisione statistica. Per questi casi è possibile determinare una periodicità diversa, definita, per esempio, come numero di lotti prodotti anziché come intervallo di tempo. La regola che definisce la periodicità deve essere descritta in una procedura e deve comunque essere determinato un intervallo di tempo massimo per la revisione (per esempio puo’ essere indicato che la revisione deve essere effettuata su un numero minimo di 10 lotti a condizione che questi siano prodotti in un intervallo di tempo massimo di tre anni. Se, dopo tre anni, il numero di lotti prodotti è inferiore a 10, la revisione deve essere fatta comunque). Un’altra differenza evidente tra i requisiti Europei e quelli Americani è il grado di dettaglio che le norme Europee indicano per i contenuti della revisione. La Product Quality Review, per le norme Europee, deve tenere in considerazione i risultati delle Review precedenti e deve includere una valutazione di:

  • Materie prime e materiali di confezionamento, con una particolare valutazione di quelli provenienti da nuovi fornitori, per tenere sotto controllo la tracciabilità della catena di fornitura

  • Risultati analitici (sia di processo che sul prodotto finito)

  • Risultati fuori specifica e relative indagini

  • Deviazioni, non conformità e relative azioni correttive e preventive

  • Cambiamenti dei metodi di produzione e di analisi

  • Variazioni delle Marketing Authorizations

  • Risultati di stabilità con valutazione dei trend

  • Lotti restituiti, richiamati o oggetto di reclamo con relative indagini

  • Efficacia delle azioni correttive e preventive sui processi ed impianti

  • Stato di qualifica di impianti e attrezzature

  • Stato dei contratti con terze parti

L’analisi dei trend è richiesta formalmente solo per gli studi di stabilità, ma le Autorità si aspettano che venga ugualmente effettuata per tutti i risultati analitici dei test piu’ critici, in quanto l’individuazione di un eventuale trend o “fuori trend “(OOT – Out of Trend) permette di prevenire potenziali rischi di riscontrare, in seguito, risultati fuori specifica (OOS –Out of Specification). I rapporti generati per formalizzare APR o PQR devono essere esaminati dal Management nel corso della Management Review e costituiscono uno strumento indispensabile, oltre che obbligatorio, per valutare la necessità di implementare opportune azioni preventive o di riconvalidare processi o metodi o riqualificare attrezzature. In quest’ottica, APR e PQR rappresentano un valido elemento nell’ambito di un processo di miglioramento continuo.

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