ENRICO FERMI - "Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta"

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

Silvia Vernotico

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Enrico Fermi, uno dei più grandi fisici italiani del Novecento, ha dedicato la sua vita agli studi sulla radioattività naturale, formulando la teoria del decadimento β e la radioattività indotta dai neutroni lenti, una ricerca che gli valse il premio Nobel per la Fisica nel 1938.

Sino da piccolo aveva una dote che conserverà per sempre, ovvero l'autonomia nell'apprendimento. Studia matematica e fisica per conto suo aiutandosi con libri usati, comprati o semplicemente sfogliati al mercatino di Campo de Fiori, a Roma. Fu uno studente esemplare e la fisica rappresentò per lui, sin dagli anni del liceo, una vera passione, coltivata poi alla Scuola Normale di Pisa dove si laureò con una tesi sulla riflessione dei raggi X.

Negli ultimi anni della sua vita Fermi si concentrò sulla nascente fisica delle particelle elementari a cui contribuì in maniera rilevante, sia direttamente sia attraverso i suoi molti studenti (quasi tutti vincitori del premio Nobel) fino alla morte avvenuta nel 1954.

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