MURRAY GELL-MANN - "Se ho visto più lontano degli altri, è perché sono circondato da nani"
Silvia Vernotico
Murray Gell-Mann, fisico statunitense, Professore di fisica all'Università di Chicago e successivamente al California Institute of Technology, è stato insignito del premio Nobel per la fisica nel 1969 per “il suo contributo e le scoperte riguardanti la classificazione delle particelle elementari e le loro interazioni”.
Ragazzo prodigio, Murray si è laureato in fisica alla Yale University a soli 19 anni, e ha conseguito successivamente il dottorato presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) concluso all'età di 21 anni. Si è spento a Santa Fe il 24 maggio 2019 all’età di 89 anni.
Ha dedicato la sua vita alle ricerche sulle particelle subatomiche. I meriti di Gell-Mann riguardano in particolare la classificazione delle particelle subatomiche. Il fisico ha fornito una sorta di “tavola periodica” di queste particelle, dividendo protoni, neutroni, mesoni e barioni, ne ha descritto le loro interazioni e insieme al fisico George Zweig ha teorizzato l’esistenza dei quark, cioè particelle elementari che costituiscono le particelle subatomiche. I quark sono stati riconosciuti come entità fisiche dall’acceleratore Standford Linear a fine anni ’60. Inoltre nel 1984 ha fondato a Santa Fe, nel Nuovo Messico, il Santa Fe Institute, un istituto no profit per la ricerca sui sistemi complessi e lo sviluppo dell'insieme di studi interdisciplinari che prende il nome di scienza della complessità.
Una curiosità è l'origine del nome quark in quanto stando a quanto riferito dallo stesso Gell-Mann, il nome gli era stata suggerito da una frase senza senso contenuta nel romanzo Finnegans Wake di James Joyce, che egli stava leggendo al tempo della scoperta.
If I have seen further than others, it is because I am surrounded by dwarfs.