NIKOLA TESLA - “Le nostre virtù ..."

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

Silvia Vernotico

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Era all’incirca mezzanotte del 10 luglio 1856 e fuori imperversava una violenta tempesta di fulmini. Un’ostetrica era intenta a portare alla luce un bambino, in quella tormentata notte che per lei era sinonimo di cattivo presagio. ”Questo bambino sarà un bambino delle tenebre” disse l’ostetrica. Ma la madre del bambino prontamente rispose:

No. Sarà un bambino della luce.

Nikola Tesla nacque in quella notte tormentata del 10 Luglio. Fu un fisico serbo naturalizzato statunitense il cui nome è indissolubilmente legato alla corrente alternata. Oltre ad aver collezionato nella sua vita circa 300 brevetti, le invenzioni più di rilievo che gli furono riconosciute furono l’alternatore e la trasmissione delle onde radio. Cellulari, radio, antenne e satellitari, radar sono applicazioni tecnologiche rese possibili dalle sue scoperte.

Tesla era una persona poliglotta. Accanto al serbo e al croato, conosceva perfettamente altre sette lingue: il ceco, l'inglese, il francese, il tedesco, l'ungherese, l'italiano e il latino. Tesla studiò matematica, fisica e ingegneria alla Scuola Politecnica di Graz, in Austria, ma non portò mai a termine gli studi oltre il primo semestre del suo terzo anno, durante il quale Tesla smise di seguire le lezioni.

Tesla aveva quella che è conosciuta come una memoria eidetica. Riusciva a memorizzare una quantità incredibile di libri e immagini nella sua testa. Aveva anche una potente immaginazione e la capacità di visualizzare qualsiasi oggetto pensasse in tre dimensioni, che usava per controllare i terrificanti incubi viventi di cui soffriva da bambino.

Tesla era affetto da disturbo ossessivo-compulsivo che lo portavano ad avere numerose quanto inusuali abitudini e idiosincrasie. Era particolarmente fissato con il numero "tre" e i suoi multipli, ed esigeva che la camera d'albergo dove alloggiava avesse un numero divisibile per tre.

Diciotto tovaglioli di lino puliti erano come sempre impilati accanto al suo piatto. Nikola Tesla non sapeva spiegare la sua preferenza per i numeri divisibili per tre, più di quanto non riuscisse a spiegare la sua paura morbosa dei germi, né per quale motivo fosse perseguitato da una moltitudine di altre strane ossessioni che gli tormentavano la vita.

Eccetto per le cene formali, egli mangiava sempre da solo, e mai, in alcuna circostanza, avrebbe cenato di sua spontanea volontà con una donna. Tesla non fu mai sposato. Era celibe e asessuale e alla domanda se credesse nel matrimonio rispose:

Per un artista, sì; per un musicista, sì; per uno scrittore, sì; ma per un inventore no. I primi tre possono prendere ispirazione dalla presenza femminile ed essere condotti dal loro amore verso risultati migliori. Un inventore possiede una natura così intensa, ricca di caratteristiche così selvagge e passionali che, nel dare sé stesso a una donna che potrebbe amare, perderebbe tutte le sue qualità. Credo che non siate in grado citare alcuna grande invenzione fatta da un uomo sposato.

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