Bracco, la sua storia
Silvia Vernotico
Siamo nel 1927, quando Elio Bracco fonda la “Società Italiana Prodotti E. Merck – Anonima” con sede in piazzale Susa a Milano, con un capitale di 300.000 lire e un organico iniziale di cinque persone addette alla confezione e alla vendita delle diverse specialità.
Senza nessuna dimestichezza nel settore Elio Bracco si lancia nella commercializzazione dei prodotti della Casa tedesca Merck.
Nel 1930 la denominazione sociale viene modificata in “Italmerck S.A” e inizia la preparazione diretta di alcuni prodotti. La crescita degli ordini e l’aumento del personale, rende necessaria la costruzione di uno stabilimento a Milano, che viene inaugurato in via Renato Fucini il 23 novembre 1931.
Nel 1934 il Cebion è il primo prodotto innovativo a base di vitamina C messo in commercio in Germania dalla Merck e in Italia dall’azienda di Elio e Fulvio Bracco. La pianta pentagonale dello stabilimento ispirerà la geometria del logo dell’azienda che verrà disegnata di suo pugno da Fulvio, figlio di Elio, che nel 1936 fonda l'omonima società Bracco.
Grande attenzione viene dato al women empowerment, basti pensare che nel 1935, nello stabilimento di via Fucini a Milano, tra i dipendenti, saliti a 82 dagli iniziali 17, le donne erano ben 30.
Gli anni della seconda guerra mondiale sono anni duri per l’azienda. Alla fine del conflitto la produzione è ferma. Al termine della guerra i contatti con la Merck sono praticamente interrotti. Urge quindi procurarsi materie prime e completare la trasformazione della società da commerciale a industriale, cominciando a produrre direttamente in casa i principi attivi. Opponendosi al parere di suo padre Elio, che lo considerava affettuosamente un “pazzo visionario”, Fulvio Bracco, decide di dare vita a una grande fabbrica integrata che sostituisce la prima sede di via Renato Fucini.
Nel 1949 nasce il nuovo stabilimento produttivo a Milano nella zona di Lambrate su una superficie di 50 mila metri quadrati.
Nel 1966 fa il suo ingresso in azienda Diana Bracco, figlia di Elio.
Scrive Elio Bracco nel suo libro di memorie:
A questo punto della mia storia, è mia figlia Diana che diventa protagonista assoluta. Assunta il 1° gennaio del 1966 come impiegata di 1ª categoria, ha fatto un po’ di tutto. Dapprima al controllo di gestione, poi all’organizzazione, per diventare, nel 1969, dirigente addetta alla Presidenza. Le ho fatto fare tutto quello che doveva fare: l’essere mia figlia non ha voluto assolutamente dire rapidi passaggi di incarico, tutto è avvenuto per gradi.
Nel 1981 la svolta. Lo Iopamidolo, una molecola rivoluzionaria che ha cambiato la storia della diagnostica e salvato la vita di milioni di persone, viene lanciato sul mercato.
Il 15 novembre del 1999 Fulvio Bracco festeggia il suo novantesimo compleanno e i 65 anni del suo impegno di imprenditore.
Nel 2016 Bracco e Dompé siglano un accordo attraverso il quale la divisione Farma del Gruppo Bracco entra a far parte del gruppo biofarmaceutico italiano guidato da Sergio Dompé.
Con collaborazioni scientifiche, stabilimenti ad alta tecnologia e alta attenzione alle problematiche ambientali e di inclusione, oggi Bracco con i suoi 95 anni di storia alle spalle, è leader mondiale della ricerca e produzione di mezzi di contrasto, farmaci essenziali e OTC.
Il suo prossimo obiettivo? Entro il 2025 si è prefissa di avere il 35% di donne in posizioni dirigenziali ed executive. Piccola curiosità…attualmente il Centro Ricerca Bracco di Colleretto Giacosa, vicino a Ivrea, è guidato dalla chimica Roberta Fretta; la fabbrica di Torviscosa, in Friuli, è diretta dall'ingegnera Laetitia Laurent e Fulvia Vella è Direttore della Gestione della Qualità e Conformità.