Federico Arcamone, I Volti del Farmaceutico
Silvia Vernotico
Chi ha avuto l’onore di conoscerlo lo descrive come una persona riservata, umile e dalla mente brillante, Il Prof. Federico Arcamone, classe 1928 e fiorentino di origine, può essere senz'altro considerato un pezzo della storia della farmaceutica italiana.
Laureato in chimica alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1951, ottiene il Diplôme d’études supérieures de sciences physiques nel 1952, per entrare come ricercatore nei laboratori Farmitalia.
Aveva passato un paio di anni, dal 1959 al 1961, a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità, dove aveva lavorato con il premio Nobel 1945 Ernst Boris Chain, insieme a Florey e Fleming per la scoperta della penicillina. É con lui che Arcamone inizia ad interessarsi allo studio delle sostanze prodotte da microrganismi, strada che lo avrebbe portato poco dopo alla scoperta delle antracicline.
Siamo nel 1967 quando Arcamone isola l’adriamicina (doxorubicina).
Il successo dell’adriamicina porta Arcamone ai vertici dirigenziali della Farmitalia che nel 1979 si fonde con la Carlo Erba. Nel 1987 Arcamone lascia la Farmitalia-Carlo Erba per ricoprire fino al 1995 il ruolo di presidente della Menarini Ricerche Sud. Nel 1997 diventa incaricato di ricerca presso il CNR-ICoCEA di Bologna.
La sua attività di ricerca, con oltre 400 pubblicazioni e più di 100 brevetti, si è articolata nel campo dei prodotti di origine naturale, nella ricerca di antibiotici, nel metabolismo dei farmaci e nella sintesi chimica, portando alla scoperta e allo sviluppo di importanti farmaci antitumorali tra cui doxorubicina, da anni sul mercato mondiale, e di relativi nuovi analoghi entrati in fase clinica e preclinica, fino allo sviluppo di una nuova antraciclina, la Sabarubicin.
È stato libero docente presso molti atenei, sia italiani che internazionali, ed è stato insignito di vari riconoscimenti, tra cui il “Bristol-Myers award for Cancer Chemotherapy”, la Medaglia d’oro dell’”Accademia nazionale delle Scienze detta dei XL”, il “Bruce Cain Award” della American Association for Cancer Research, la Medaglia d’oro di Federchimica, e, nel 1994, della prima edizione della prestigiosa Medaglia “Luigi Musajo” della Divisione di Chimica Farmaceutica.
Scomparso il 20 gennaio 2019 all'età di 91 anni, Federico Arcamone è senza dubbio uno scienziato come pochi, eternamente appassionato della ricerca, un esempio unico del notevole livello che l’industria farmaceutica italiana aveva raggiunto nella seconda metà del Novecento.