Genentech e la nascita della moderna biotecnologia
Silvia Vernotico
Tutto è iniziato con un esperimento condotto da un team guidato da Herbert Boyer della California University a San Francisco che studiava i plasmidi resistenti agli antibiotici in Escherichia coli e Stanley Cohen della Stanford University, che studiava gli enzimi di restrizione.
Un’idea semplice ma al tempo stesso rivoluzionaria che ha posto le basi per la nascita della moderna biotecnologia. Utilizzare gli enzimi di restrizione come "forbici" per tagliare frammenti di DNA di interesse per poi “cucirli” in piccoli segmenti di DNA a forma di anello, i plasmidi. Il risultato? La creazione per la prima volta di qualcosa che in natura non esisteva, e che aveva nel suo DNA un gene di una specie diversa e molto lontana dal punto di vista evolutivo. Nasce la tecnologia del DNA ricombinante.
Tuttavia, per avviare la vera rivoluzione, la tecnologia avrebbe dovuto raggiungere il mercato.
Nel gennaio 1976, uno degli scienziati responsabili dello studio, Herbert Boyer, ricevette una telefonata. Era di un giovane venture capitalist di nome Robert Swanson. Swanson era entusiasta di quello che fu a tutti gli effetti il primo esperimento di "ingegneria genetica" e convinse il riluttante Boyer a combinare un breve incontro in un bar. L'incontro finì per durare ore.
Il risultato? Swanson convinse Boyer a fondare un'azienda. I due partirono con un investimento iniziale di 500 dollari ciascuno (l'equivalente di circa 1.500 euro di oggi). Senza beni, attrezzature noleggiate o persino una segretaria part-time, avviarono l’azienda il 7 aprile 1976.
Il nome scelto per la neo nata azienda fu Genentech dall'unione delle tre parole "genetic", "engineering" e "technology".
Nel 1978 la Genentech si unì alla folle corsa delle più grandi multinazionali del farmaco nella sfida per la produzione della prima insulina umana sintetica utilizzando questa nuova tecnica. Un David contro un branco di Golia. Gli esperimenti venivano condotti ininterrottamente, 24 ore su 24, a stento si dormiva, si mangiava e si vedevano i propri cari. La posta in gioco era troppo alta. Se la Genentech non fosse stata in grado di sintetizzare l'insulina, non ci sarebbe stata più la compagnia.
Nelle prime ore del 21 agosto 1978 venne sintetizzata la prima insulina umana.
Gli eventi che si susseguirono entrarono nella storia. Nel 1982, la FDA statunitense approva l'insulina umana che entra sul mercato nel 1983. Da allora, milioni di persone hanno beneficiato del nuovo farmaco che pian piano ha quasi completamente sostituito l'insulina prodotta dagli animali.
Considerata la prima azienda biotecnologica al mondo, oggi Genentech è parte del colosso elevetico Roche, conta oltre 14.000 dipendenti, e continua la sua corsa alla scoperta e allo sviluppo di farmaci per le persone con malattie gravi e potenzialmente letali.