Marchesini Group, una storia di eccellenza tutta italiana
Silvia Vernotico
Nata a Pianoro nel 1974 da una brillante intuizione di Massimo Marchesini, l’azienda si è trasformata nel corso degli anni da una piccola realtà locale del bolognese ad una grande multinazionale, grazie ad un mirato e veloce processo di fusioni e acquisizioni.
La storia del Gruppo Marchesini però parte da lontano. Siamo nel 1974 quando un giovane di nome Massimo decide di mettersi in proprio e investire su una idea. Lascia l’impiego da costruttore meccanico e nel garage della sua casa di Pianoro, paese della provincia di Bologna, inizia a dedicarsi alla produzione di macchine per il packaging.
2M, questo è il nome dato al primo prototipo venuto alla luce con l’aiuto di altri giovani tecnici. Il nome scelto richiama la collaborazione tra Massimo Marchesini e Giuseppe Monti. Il primo è un tecnico specializzato nella costruzione di macchine automatiche, il secondo un giovane disegnatore esperto, tecnico dell’industria motociclistica.
Due anni dopo la svolta. Dalla famosa riseria Gariboldi di Pavia arriva un ordine per un’astucciatrice alternata. Per rispondere alle crescenti richieste del mercato farmaceutico, che comincia a reclamare linee di confezionamento sempre più veloci, Marchesini lancia sul mercato la prima astucciatrice continua. Affidato alla creatività di Giuseppe Monti, il progetto presenta soluzioni tecniche estremamente originali, mutuate dalla meccanica motociclistica: motori a bagno d’olio, carterature innovative che ne aumentano l’estrema affidabilità e la sicurezza.
Insieme alla prima astucciatrice continua sopraggiunse anche la consapevolezza che occorre una nuova organizzazione per gestire la mole crescente di commesse in entrata.
Nel 1989 nasce Marchesini Group S.p.A., unificando sotto un unico marchio le acquisizioni di piccole realtà artigiane del Made in Italy specializzate in lavorazioni di qualità nel confezionamento di blister, nel riempimento tubi e nel fine linea.
Quelle prime acquisizioni favorirono una crescita forte e immediata dell’azienda. Marchesini inizia a farsi conoscere non solo in Italia, non solo in Europa, ora in tutto il mondo. Le nuove proporzioni e la diffusione dei primi paradigmi dell'Industria 4.0 richiedono un’organizzazione dei processi più strutturata. Fu allora che Maurizio, che nel frattempo aveva preso le redini dell’azienda dal padre Massimo, favorisce un ulteriore punto di svolta. Progettare e produrre internamente le singole componenti chiave delle macchine automatiche, permettendo al Gruppo di dominare le innovazioni tecnologiche del tempo.
Oggi Marchesini Group è già una realtà organizzata con una solida rete di poli produttivi sparsi per l’Italia e un’ampia rete commerciale, composta da sedi estere e agenzie di vendita dislocate in tutto il mondo.
Quali e quante sono le sue sedi sparse sul territorio italiano? Sono ben 8 e si trovano a Pianoro (BO), Calderino (BO), Imola (BO), Carpi (MO), Cerro Maggiore (MI), Latina, Monteriggioni (SI) e Barberino del Mugello (FI).
A quasi 50 anni dalla sua nascita l’azienda è solidamente controllata dalla famiglia Marchesini, con l’85% del fatturato proveniente dalle esportazioni, una presenza in 68 paesi e più di 2.500 persone impiegate.