Le 3 Chiavi del Successo...per me

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

Silvia Vernotico

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Le 3 Chiavi del Successo...per me

Qualche settimana fa sono entrata in una piccola libreria di Firenze e sono stata catturata da un libro rosso incellofanato tra gli scaffali. Forse sarà stato il colore sgargiante a colpirmi, forse il contenuto custodito segretamente all’interno di quel cellophane, fatto sta che a scatola chiusa non ho esitato a comprarlo. Fin dalle prime pagine è stata una lettura travolgente e ogni volta che ne sfogliavo i contenuti rimanevo stupita dalla contemporaneità del suo messaggio, un messaggio che ho voluto racchiudere e trasporre nelle tre caratteristiche chiave per me per avere successo nel settore lavorativo che si sceglie di perseguire.

Il libro in questione si intitola “DNA. Il segreto della vita” di James D.Watson e Andrew Berry e racconta nelle sue 462 pagine i segreti della scoperta del DNA attraverso la vita e la carriera di uno dei protagonisti di questa scoperta, James D.Watson.

🔥 Ossessione. E’ una parola che mi perseguita da anni. Credo che essere appassionati non basti per poter eccellere nel proprio campo, qualsiasi mestiere si scelga di fare. C’è bisogno di una vera e propria ossessione per quello che si fa per poter emergere e fare qualcosa di importante nel settore che si è scelto di perseguire.

Anche Watson lo aveva capito, si era incuriosito a tal punto del problema del segreto della vita che quello era diventato il suo scopo di vita. Aveva letto un piccolo manualetto di Schroedinger intitolato “Che cos’è la vita?”, dopo quella lettura Watson abbandonò i suoi studi naturalistici, lo studio degli uccelli era il suo più grande chiodo fisso, per dedicarsi alla biologia nel tentativo di rispondere ad una delle domande più complesse e intricate dell’epoca, quale è il segreto della vita?

➡️ Percorso orizzontale. Non era un chimico, non era un fisico, non aveva le basi potenzialmente per risolvere l’enigma della struttura del DNA ma aveva la tenacia per poterci riuscire. Con un manualetto di chimica degli acidi nucleici in mano e la giusta intuizione di poter risolvere il problema e ridurlo ad una sorta di puzzle tridimensionale, in modo semplice ma allo stesso tempo brillante come fece Pauling all’epoca con il modello delle proteine, ordinò all’officina del Cavendish Laboratory una serie di basi di latta, altre le costruì lui in cartone e costruì il suo modello della doppia elica.

Chi l’ha detto che se mi sono laureato in Ingegneria meccanica non possa vincere un job posting nel laboratorio chimico della azienda in cui lavoro? Se mi sono laureata in Chimica organica non potrò mai entrare nel laboratorio di microbiologia. Idiozie! Sono questi casi reali di esempi virtuosi visti in azienda. Con la giusta attitudine si acquisisce qualsiasi competenza tecnica. Basta essere ostinati nel volerlo.

👥 Team & Contaminazioni. Fondamentale per James Watson avere avuto un team intorno a sé quanto più “variegato”. Maurice Wilkins era un fisico, Rosalind Franklin era un chimico-fisico, Francis Crick era un fisico di estrazione e poi c’era Linus Pauling, il chimico per eccellenza. Altrettanto fondamentale furono le contaminazioni che ebbe, partecipando a varie conferenze dove allargò i suoi orizzonti anche in materie non proprio a lui congeniali.

A una conferenza tenutasi a Napoli nel 1951 Watson incontrò Maurice Wilkins. Per Watson quell’incontro fu il turning point della sua vita. Wilkins gli mostrò, per la prima volta, un diffrattogramma del DNA, dal quale si poteva evincere una struttura elicoidale con un diametro di 2 nanometri ed un passo di 3,4 nanometri. Nel corso della discussione, Wilkins spiegò come la densità mostrasse l’impilamento delle basi azotate e lasciasse supporre l’esistenza di due molecole coassiali. Watson fu così colpito dalla conversazione con Wilkins da decidere di dedicarsi allo studio degli acidi nucleici. A tale scopo si rivolse al suo maestro e mentore Salvatore Eduardo Luria, il quale immediatamente riuscì a procurargli un incarico di collaborazione al Cavendish Laboratory. Manifestato il suo interesse per la possibilità di decifrare la struttura del DNA, fu accolto come allievo da Francis Crick.

Letture, incontri e partecipazione attiva a congressi, eventi, webinar, sono queste le contaminazioni di cui tutti noi abbiamo bisogno per continuare a migliorarci ogni giorno come persone e come professionisti del nostro settore, un settore in continua evoluzione.

Perchè vi ho voluto raccontare queste mini storie? Perché sono convinta che raccontare storie di successo rappresentino un esempio concreto dal quale attingere un pò di linfa vitale con la quale alimentare la propria curiosità per questo settore stupendo nel quale abbiamo la fortuna di lavorare e che contribuisce ogni giorno alla salute e al benessere delle persone.

📚 Per una piacevole lettura ti lascio il link del Libro

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